Il Mondo Nascosto di Valentina Vespa

Prefazione:   siamo stati contattati, come Circolo fotografico e nell’ambito della mostra Gas – O – Metro, che si è tenuta presso la Biblioteca Marconi, da una giovane laureanda in Ingegneria, Valentina Vespa,  che  ha chiesto di poter usufruire di alcune delle foto esposte per la presentazione della sua tesi di laurea sul quartiere Marconi-Ostiense. Siamo stati ben lieti di accettare e di mettere a disposizione le foto secondo il principio di cultura libera e circolare che  caratterizza il circolo.

Di seguito un piccolo omaggio che il neo Ingegnere ha voluto fare al Circolo PhotoUp ed alla biblioteca Marconi :

di Valentina Vespa

Mi sono approcciata allo studio dell’area Marconi-Ostiense circa un anno fa, un po’ per caso, per individuare quello che sarebbe stato il tema della mia tesi. Confrontandomi col mio relatore l’argomento che era emerso era stato un progetto di riqualificazione della zona Marconi, ma per far questo mi disse subito che avrei dovuto analizzare tutto ciò che la circondava, sia dal punto di vista della cultura, che dell’ambiente e dello sport, “perché questa zona si sta evolvendo verso una Città della Cultura e dello Sport, ma va strutturata sia urbanisticamente che paesaggisticamente per configurarla come una vera e propria centralità appunto culturale e sportiva”.
Gli strumenti tecnologici che al giorno d’oggi possono sembrare utili per conoscere la realtà (Carte CTR, Google, Engine Maps, Street View) in realtà celano più della metà di quelle sfumature, di quei rumori, di quei profumi che possono essere percepiti solo di persona; come l’essere umano si serve di tutti e cinque i sensi, che nel loro intreccio permettono di vivere a pieno la vita e conoscerla sotto innumerevoli sfaccettature, per analizzare cosa davvero contiene questa zona ho voluto “viverla” coi miei occhi, per arrivare fino in fondo all’anima di questo territorio.
Innanzitutto è stato necessario partire da un’analisi storiografica ed in questo è stata fondamentale la Biblioteca Cardano e le speciali persone che lavorano al suo interno, che mi hanno non solo consigliato i diversi libri in materia a loro disposizione ma mi hanno anche indirizzato verso tutti quegli enti, centri ed associazioni che potevano fornirmi quella perla in più per arricchire questo lavoro. E’ fondamentale studiare la storia di un luogo, come di una persona per comprenderla davvero, la sua evoluzione, le sue vicissitudini… sono tutti tasselli che nel bene e nel male spiegano l’immagine che ci appare oggi.
Dopodiché ho avuto la fortuna di trovare la disponibilità di una figura che lavora al municipio in esame, che con serietà e professionalità ma anche un po’ di leggerezza mi ha ricevuto più volte per illustrarmi i progetti che attualmente riguardano questo quartiere o per presentarmi all’ufficio tecnico di urbanistica per fornirmi la cartografia di mio interesse.
L’ultima grande fortuna che ho avuto è stata quella di conoscere personalmente Paola Bordoni, che oltre ad essere una notevole insegnante…si nota subito che è una di quelle persone belle! Ho avuto l’occasione d’incontrarla per la prima volta alla Mostra Fotografica “Gas- O- Metro”, una incantevole mostra di suggestivi scatti sparsi tra l’Ostiense…che mostrano il quartiere con occhi diversi. I suoi modi gentili, la sua generosità e disponibilità immediata mi hanno colpito molto e soprattutto per quella testa aperta e predisposta a nuove idee che risulta così rara e a mio avviso segno d’intelligenza. Dunque grazie ad alcune fotografie della mostra sopracitata ho avuto l’opportunità di scorgere l’Ostiense direttamente dal cuore dei fotografi del Circolo “Photo Up” e con me anche gli “spettatori” che si trovavano alla mia discussione si sono sorpresi dall’unicità e dalla varietà con cui un unico “oggetto” possa essere visto, concepito, “masticato” e restituito al mondo in così tanti modi e tutti così peculiari.
Ovviamente per svolgere al meglio questo lavoro di tesi ho dovuto effettuare numerosi sopralluoghi in sito, ritrovando anche le opere fotografate e poi rappresentate nella mostra, ma dai miei occhi, col sole, con la pioggia, con un turista o con un clochard sembrava già un altro luogo. Ognuno di noi prende dalla realtà un aspetto, qualcosa con cui ha un’affinità o una repulsione rispetto al mondo che si porta dentro, lo interiorizza in base al proprio bagaglio di esperienze o al proprio stato d’animo ed infine ne può tirar fuori un’opera d’arte… questo è il bello della fotografia come di ogni altra forma d’arte, non dipende solamente dagli occhi o dalle mani della persona ma anche e soprattutto dal proprio cuore!