Anche i muri parlano: un incipit per eventuali racconti di Lucio Baldelli

Il criterio seguito per la scelta di queste foto è che ognuna di loro potrebbe essere letta come l’incipit di un racconto.

La prima foto, un alligatore a cui è stato cavato un improbabile molare, un dentista affranto, una losca figura che si affaccia da una finestra, andrebbe bene per l’illustrazione di un giallo di Carlotto.

L’alligatore

La foto con la scritta, ormai vecchia di alcuni anni, “Emilio resisti”, perché?: non so chi sia Emilio, ma la stessa scritta, in caratteri rigidamente geometrici, sembra suggerire una condizione di costrizione come anche la recinzione che la racchiude confermerebbe.  

Emilio resisti

Alcune foto come quella con la scritta “Romanamente stupendi” mi ha colpito per la calligrafia: chi in un muro scalcinato di un quartiere popolare sopra dei sacchetti di calcinacci, può scrivere con tale abilità? 

Calligrafia

Un po’ la stessa cosa per la foto “Officina – Tango”, anche se qui i caratteri sono a stampa. Come in un film di Moretti (Aprile) dove vi è un pasticcere che balla in un musical, si può pensare ad un meccanico che ama i balli argentini.

Officina – Tango

Il dramma dei femminicidi è illustrato dalla foto della sequenza delle figure femminili stilizzate ma ciascuna con un nome proprio. Ognuna è una storia di violenza che andrebbe narrata per non dimenticare.

Tante storie dolorose

La foto con la scritta “Viva i romantici”: nostalgia di una cultura che non muore mai ma anche coraggio di esprimere un modo di vivere dove il sentimento ha ancora spazio. 

L’ultimo

Una conferma che il romanticismo è ancora attuale viene dalle foto con dichiarazioni d’amore ricche di fantasia e di passione. Chi saranno questi innamorati senza paura?

Amore vero
Impegno

Nonostante le tante scritte politiche ho messo quella che esprime il disincanto più amaro a fianco di quella di chi, in un quartiere come S. Lorenzo, non si arrende.

La sfiducia
Ora e sempre

Perché scrivere su un muro “Ciao Antò”, è un saluto, un addio, o è un modo di dare un benvenuto e comunque è un rendere pubblico una situazione privata.

Dove vai

Completamente diversa la foto con una specie di piccolo angelo nero e un quadratino di muro azzurro: inferno e paradiso in piccole dosi?

Il sogno

Quello che ho voluto realizzare è un modo particolare di leggere questa città, o meglio alcuni dei suoi quartieri, ove si conserva ancora uno spirito di collettività che utilizza i muri per manifestarsi. Il tessuto di una cultura che ha origini antiche ma attuale ed efficace.

Lucio Baldelli

Contest di marzo: “Still life”. La foto più votata.

Per il contest di marzo l’immagine più votata dai soci è stata quella di Simonetta Orsini (foto in copertina).

La seconda foto più votata è quella di Antonella Simonelli:

Antonella Simonelli- The time of the coronavirus
Antonella Simonelli- The time of the coronavirus

 

Al terzo posto, a pari merito ci sono le foto di Michela Poggipollini e Massimo Giannetti.

Michela Poggipollini
Michela Poggipollini

Massimo Giannetti-Noci
Massimo Giannetti- Noci

Di seguito, le altre immagini proposte dai soci :

Aldo Carumani
Aldo Carumani

Corrado Seller
Corrado Seller

Elisabetta Manni
Elisabetta Manni

Federico Mammana- Sacrificio
Federico Mammana- Sacrificio

Giuseppe Giovine- STILL LIFE AI TEMPI DEL COVID-19
Giuseppe Giovine- STILL LIFE AI TEMPI DEL COVID-19

Lillo Fazzari
Lillo Fazzari

Lucilla Silvani
Lucilla Silvani

Lucio Baldelli
Lucio Baldelli

Maria Elena Ania
Maria Elena Ania

Maria Luisa Giorgi
Maria Luisa Giorgi

Maurizio De Angelis
Maurizio De Angelis

Sergio D'Alessandro-Natura morta
Sergio D’Alessandro-Natura morta

Stefano Marcovaldi- Quarantine
Stefano Marcovaldi- Quarantine

Contest di febbraio: “fotografare l’arte con arte”. La foto più votata.

Per il contest di Novembre proposto da Antonella Simonelli l’immagine più votata è stata quella di Massimo Giannetti (in copertina).

Di seguito le altre immagini proposte dai soci :

Anna Ranucci
Anna Ranucci

Antonella Simonelli
Antonella Simonelli

 

Lillo Fazzari
Lillo Fazzari

Lucio Baldelli
Lucio Baldelli

Maurizio De Angelis
Maurizio De Angelis

Monica Ferzi
Monica Ferzi

Sergio D'Alessandro
Sergio D’Alessandro

Simonetta Orsini
Simonetta Orsini

Solmaz Nourinaeini
Solmaz Nourinaeini

Un viaggio e tre viaggiatori

Foto di:  Baldelli Lucio, Fazzari Lillo e Nourinaeini Solmaz

Testo di: Solmaz Nourinaeini

Un viaggio e tre viaggiatori è una raccolta di foto di tre persone che hanno visitato più o meno gli stessi luoghi in Iran nell’arco di pochi anni. Quando siamo partiti ognuno di noi ha portato con sé una valigia di pensieri e di aspettative differenti, ma nessuno di noi ha dimenticato la macchina fotografica.

Arrivi lì,  l’aria è secca e senti subito che sei in un posto lontano. Sono passati solo 4 o 5 ore ma gli odori, i colori,  la luce sono cambiati.

Ti trovi in uno spazio aperto, pochi alberi ma tanto rumore del vento. Ti sembra che la terra e il cielo non si stacchino mai. Le carovane  oggi sono sostituite dai tir e i carovan-serraglio da distributori di benzina ma l’entusiasmo del viaggio e di scoprire ancora scorre tra le pieghe del deserto. Lucio ha visto tutto ciò come in un film dove ancora  ci sono  i cavalli che portano le notizie da una città all’altra e carovane che si spostano finché non tramonta il sole: nelle sue foto il passato rimane un  miraggio nel deserto.

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Con Lillo arriviamo in città. Vediamo subito due uomini che chiacchierano: ora siamo fra i vicoli che abbracciano il passato. Con le mani tocchiamo le pareti di case fatte con il fango e la paglia. Quando piove si sente l’odore di terra bagnata ed è facile ricordarsi  che qui la gente aspetta la pioggia con ansia.

In fondo alla strada con gli archi c’è la moschea. Qui le moschee hanno un colore azzurro per ricordare il cielo e i fiori sulle loro ceramiche ricordano il giardino dell’eden.

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Con Solmaz si va a fare un giro nei vicoli di pomeriggio…

Ho voglia di uscire, voglio andare a fare un giro con la bicicletta. Fa caldo ma io esco. Passo nel bazar, ma quanta gente che passeggia. Mi perdo tra i vicoli e guardo i fili elettrici che dividono il cielo e le nuvole. Mi ricorderò tutto di questo paese, la luce, i mattoni, i fili elettrici….le tortore no! Si spostano troppo.

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Ferrara, un luogo dell’anima di Lucio Baldelli

Ferrara è un luogo sempre ricco di suggestioni sia per il colore rosso dei mattoni che per i giochi dell’acqua. E’ un esempio di morfologia urbanistica di quella che Jacopo Burckhardt definiva “la prima città moderna d’Europa”, dove la città medievale si raccorda con la città rinascimentale senza soluzione di continuità in un armonia di raro equilibrio.

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Le foto vogliono essere anche un omaggio a Bruno Zevi che ha dedicato a Ferrara un libro importante: “Saper vedere la città: Ferrara di Biagio Rossetti”, cui devo molto.

27/05/2018

 

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Contest di Ottobre la foto più votata : Aldo Carumani

Nel primo Contest del Circolo PhotoUp dal tema:

Roma: la sua storia e la sua quotidianità

L’immagine in bianco e nero di Aldo Carumani ha ottenuto il massimo punteggio nella votazione che si è svolta tra i soci.

Le altre foto del contest:

   Alessia Ambrosi                                                                                                 Andrea Alessandrini

Anna Ranucci                                                                                                            Antonella Simonelli

M. Elena Ania                                                                                                              Elisabetta Manni

Erica Cremenich                                                                                                           Fabio Faltelli

Lillo Fazzari                                                                                                                 Lucio Baldelli

Magda Laini                                                                                                         Massimo  Giannetti

Maurizio De Angelis                                                                                      Michela Poggipollini

Sergio D’Alessandro                                                                                           Simonetta Orsini