Palermo è stata scelta capitale italiana della cultura 2018.

Una scelta condivisa da chi conoscendo il capoluogo siciliano ne ha visto riconosciuto l’innegabile patrimonio culturale.

La storia millenaria e l’alternanze di dominazioni, dopo la sua fondazione ad opera dei Fenici con il nome di Zyz (fiore), ha dato alla città un immenso patrimonio artistico monumentale. Greci, romani, arabi bizantini, normanni, aragonesi, spagnoli, borboni hanno lasciato tracce tangibili nella architettura, nella lingua, nella cucina.

Palermo può essere considerata una città in cui convergono elementi apparentemente inconciliabili, ma proprio questo la rende affascinante ed enigmatica. Votata alla multietnicità ha saputo offrire riparo ed integrazione ai popoli che l’hanno eletta per dimorarci.

Il progetto culturale all’interno del quale si inserisce la candidatura a Capitale italiana della Cultura 2018 prevede anche la prestigiosa biennale itinerante di arte contemporanea Manifesta 12 che avrà come scenario Palermo e si intitolerà “Il Giardino Planetario. Coltivare la coesistenza” dal 16 giugno al 4 novembre.

“Palermo – ha detto il ministro Franceschini- è di per sé una capitale nel cuore del Mediterraneo, che è riuscita a ritrovare la propria centralità grazie alla cultura, al turismo, alla riqualificazione degli spazi urbani. Un’ offerta culturale di qualità, quella di Manifesta 12, ha proseguito il ministro “unita alle iniziative per Palermo Capitale italiana della cultura 2018 e dell’ Anno Europeo del Patrimonio, faranno di questa metropoli un centro vitale e attrattivo agli occhi del mondo.”

Il sindaco Leoluca Orlando ha ribadito come la città sia da sempre “capitale delle culture”, dunque non semplicemente europea, ma anche “mediorientale e mediterranea” tanto da consentirle di riceverne il riconoscimento dell’itinerario arabo-normanno dalla WHL dell’ Unesco.
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