Di Michela Poggipollini
Vicinissimo a Piazza del Popolo, nel centro storico di Roma, tra Via di Ripetta e Via del Vantaggio, c’e un negozietto di restauro artistico, meglio conosciuto come “L’ospedale delle bambole”.
Quando ero bambina chiedevo sempre di fermarmi, incantata davanti a quella vecchia vetrina delle meraviglie, tutta impolverata. Vedevo bambole accatastate una sull’altra e gambe, braccia, mani, occhi che immaginavo un mago curasse e ricomponesse con amore e delicatezza per restituirle alla vita ed alla loro proprietaria.
Recentemente sono andata al negozietto per aggiustare un oggetto di porcellana e, una volta dentro, ho visto file di bambole allineate, decapitate e senza occhi, convivere con marionette, gufi, Pinocchi, soldatini di piombo ed oggetti antichi, uno sull’altro in un sapiente disordine che solo il mago conosceva e tutto ricoperto dalla polvere. Mi è sembrato un negozio un po’ inquietante ma anche molto interessante e proprio questo, come fotografa, mi ha attratta.
Ho cominciato a scattare una foto dietro l’altra ma non in tutti questi scatti riuscivo a rievocare le emozioni che provavo quando ero bambina.
Allora sono andata fuori davanti la vetrina di Via del Vantaggio, dove allora sostavo affascinata, e nella fragilità di queste bambole nude e malate o vestite di abiti principeschi, ho ritrovato la bellezza di alcuni particolari soprattutto quando i raggi del sole le colpivano.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.