Michela Poggipollini

Ho sempre amato i paesaggi del nord Europa che avevo conosciuto da bambina, la loro luce, il cielo ora tenebroso ora malinconico ora risplendente senza mai infuocare. Prima erano gli spazi silenziosi e solitari della Scozia, Irlanda e Cornovaglia, poi, dopo essermi scontrata, materialmente, due volte contro la guida a sinistra, scesi più a sud verso le spiagge del nord della Francia e della Spagna, dove protagoniste delle immagini furono le persone.

Attratta dalle foto di Franco Fontana per la loro composizione, la solitudine dei paesaggi e la saturazione dei colori che rendevano le sue immagini così diverse dalle mie, decisi di fare un workshop con lui. Dopo una settimana giravo di notte nelle strade dal centro di Roma mischiandomi a gruppi di punk e, senza chiedere la loro autorizzazione, gli sparavo flashate addosso. Insieme ad altri tre fotografi dello stesso workshop esponemmo le nostre foto nella Galleria Rondanini.

Non mi riconobbi in questa forma di reportage e tornai alle più rassicuranti riprese nel nord Europa, a cui ho affiancato quelle di persone o figure umane inserite in ambienti classici, spettatori o parte loro stessi di opere d’arte.

 

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