Data: dal 9 marzo al 6 aprile 2019
Luogo: Biblioteca Comunale Guglielmo Marconi, Via Gerolamo Cardano 135, Roma.
Se è vero che la storia di una città si legge attraverso i suoi monumenti, percorrere le vie che dal centro storico si perdono nella sconfinata periferia romana significa sfogliare un voluminosissimo libro fatto di crescita, consolidarsi e declinare di innumerevoli civiltà; la maggior parte sono ben note al cittadino ed al turista, altre sono più riservate, strette fra brevi parentesi temporali o relegate a quella che una volta era considerata Storia minore, quella che molti storici ufficiali scriverebbero con l’iniziale minuscola.
Si tratta di segnali, a volte leggeri, altre volte marcati, della vita delle persone che vivevano e sudavano la propria vita lavorando tutti i giorni nel proprio quartiere o costretti a spostarsi in un altrove remoto; sono anche testimonianze di sogni di riscatto, talvolta dalla miseria dei paesi di origine, talaltra dalla disoccupazione atavica. Sono i segni di svariati tentativi di industrializzazione della città, di cui ben poco sopravvive. Muoversi lungo le vie consolari significa oggi imbattersi in innumerevoli scheletri vuoti e diroccati di capannoni industriali abbandonati, di telai metallici contorti e cadenti, di vetrate ridotte ad orbite vuote e prive di vita. Sono resti abbandonati che, a differenza delle antiche vestigia romane, medievali, rinascimentali, barocche, neoclassiche, liberty, che si animano e rivivono della ressa dei turisti e nell’ammirazione degli storici, sono destinate al decadimento ed all’oblio.
Talvolta, però, qualcuno di questi resti sfugge a quel destino e, sia pure tra mille difficoltà e tante minacce, riprende a vivere, anche se con fini e modalità diverse dal previsto. È il caso dell’ex stabilimento del salumificio Fiorucci sulla Prenestina, all’estrema periferia est di Roma, che è al tempo stesso alloggio per famiglie senza casa e mostra in continuo divenire di murales e sculture che a pieno titolo si devono considerare spesso dei veri capolavori. È una mostra particolare: inizialmente volta al passato con le immagini degli animali che sfuggono al destino che lo stabilimento infliggeva loro, ben presto si volge ad un presente fatto di visioni oniriche, di descrizioni di violenza, guerra e sopraffazione, di librarsi nell’aria liberi come silhouettes di Magritte o di innamorati di Peynet ed infine di voli verso un mondo migliore od uno spazio lontano e meraviglioso.
Ma ciò che rende ancora più unico questo Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz è la coesistenza delle immagini fissate sulle pareti o negli spazi lasciati vuoti dai macchinari con quelle della vita quotidiana degli occupanti, delle cucine pregne dei profumi del cibo in preparazione, degli stenditoi ove abiti coloratissimi fluttuano appesi nel vento, di bimbi che si rincorrono ridendo e ti invitano, tra il serio e lo scherno, al fotografarli mentre ti fanno un malizioso occhiolino. I due mondi, quello della mostra d’arte e quello della quotidianità, non si ignorano né si scontrano ma convivono serenamente perché l’uno si alimenta dell’altro e si mostra con orgoglioso distacco agli occhi del visitatore.
Ecco; cogliere l’attimo magico di questa simbiosi che ha pochi uguali nel panorama romano! Fissare in un solo sguardo l’intento dell’artista che ha dipinto e l’empito di vita che scorre intorno! Mostrare, nel riso dei bambini che ti scrutano, la satira e lo sberleffo del pittore! Snodare la vita di questa comunità sino all’affaccio dalla finestra aperta su una Roma lontana ed indifferente!
Queste sono le aspirazioni del fotografo che visita questi luoghi e queste le emozioni che i soci del Circolo PhotoUp desiderano comunicare con la serie di foto che proponiamo in esposizione.
Testo a cura di Corrado Seller
I soci del Circolo Fotografico PhotoUp che espongono sono:
Maria Elena Ania, Lucio Baldelli, Franco Brilli, Aldo Carumani, Alessandra Catenacci, Sergio d’Alessandro, Maurizio De Angelis, Antonella Di Gianfelice, Fabio Faltelli, Lillo Fazzari, Monica Ferzi, Massimo Giannetti, Pino Giovine, Magda Laini, Federico Mammana, Elisabetta Manni, Maria Rosaria Marino, Solmaz Nourinaeini, Simonetta Orsini, Mauro Pierdicca, Michela Poggipollini, Anna Ranucci, Lucilla Silvani, Antonella Simonelli.