Lucilla Silvani

Avrò avuto cinque o  sei anni quando mio padre mi permise di entrare nella sua misteriosa camera oscura dove lui, come mi aveva spiegato, “ faceva delle magie”, infatti improvvisamente in una bacinella piena di liquido ovviamente magico comparve il meraviglioso viso sorridente di  mia madre.

Questa   esperienza mi ha segnato  per tutta la vita ed appena ho raggiunto età e finanze adeguate ho comprato una macchina fotografica, una Nikon, al cui marchio sono rimasta fanaticamente fedele.

Ho viaggiato  per lavoro e per piacere, e  lei, lo strumento delle mie modeste  magie, sempre appesa al collo per cogliere i momenti irripetibili della mia vita; ho comprato libri di grandi e piccoli fotografi rendendomi conto che la sola passione per quest’arte non fosse sufficiente ad esprimermi, quindi  finalmente libera da  impegni e doveri  ho cercato una scuola.

Intuizione felice che mi ha  riportato sui banchi con altri allievi più o meno attempati e con Paola Bordoni in cattedra.

Questa esperienza è stata  molto importante sul piano tecnico ed umano, tale da indurre Paola e noi allievi più motivati a fondare il foto club “PhotoUp”,il quale attualmente si è arricchito di altri soci, altri percorsi di vita,  altre sensibilità fotografiche.

Che dire della mia di sensibilità : all’inizio mi è sembrato importante documentare i miei viaggi nei mondi lontani e poi mi sono resa conto che il viaggio nella mia anima è l’esigenza prevalente e allora “l’attimo infinito” coincide l’emozione, l’istante effimero che vola via come il pensiero; probabilmente cerco l’essenzialità della poesia zen, struggente come la nostalgia, o forse quella musica che mi risuona nei rumori, nelle voci umane, persino nel silenzio della natura….ma io non so molto di me stessa ed ancora mi cerco.

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