LA COSTRUZIONE
Come Fare i fori
Abbiamo visto che la parte principale, il nostro obiettivo, è il Foro (in inglese Pinhole).
Su un manuale di fotografia dei primi anni dello scorso secolo ci sono gli studi e le misurazioni condotte da uno studioso di nome Combe, il quale aveva calcolato esattamente il diametro di alcuni aghi inglesi che si trovano tuttora in commercio nelle mercerie.
Ecco qualche esempio di misurazioni riportate:
gli aghi “n.12 super” hanno uno spessore di 0,33mm,
gli aghi “n.11 super” di 0,38mm
gli aghi “n.10 super” di 0,46mm
gli aghi “n. 9 super “ di 0,52mm
gli aghi “n. 7 super “ di 0,60mm
gli aghi “n. 6 super “ di 0,72mm
gli aghi “n. 4 super “ di 0,81mm
gli aghi “n. 3 super “ di 0,92mm
gli aghi “n. 2 super “ di 1mm
Antica Tabella indicata da Luigi Sassi.
Per i migliori risultati, il materiale di partenza che si adopera per realizzare i fori è un sottilissimo foglio di ottone da 0.030mm di spessore che si trova in commercio in varie misure col nome di carta di Spagna.
Realizziamo un foro Stenopeico
Materiali:
ago da cucito
materiale spessorato in ottone sottile
cartone
carta smerigliata
1) Si ritaglia un quadrato d’ottone da 2,5cm circa per lato e lo si adagia su un pezzetto di cartone
2) Spingere delicatamente l’ago da cucito sull’ottone, ma non completamente, per produrre una piccola protuberanza sul lato opposto della piastrina.
3) Muniamoci ora di carta abrasiva molto fine e strofiniamo la protuberanza con mano leggera avendo l’accortezza di girare il foglietto d’ottone con una certa regolarità, fino a che rimane uno strato sottilissimo di metallo, che finalmente andiamo a perforare con la sola punta di un ago il cui diametro sia certo.
4) Ripetere i passaggi 2 e 3 finché non viene prodotto un foro molto piccolo
Il foro è così realizzato
È possibile, con la pratica, produrre un foro stenopeico migliore rispetto ai processi laser commerciali. Questo è perché i bordi del foro stenopeico sono arrotondati, consentendo un campo visivo leggermente migliore.
Ora dopo il foro bisogna costruire la Scatola che può essere di carta o di legno oppure adattare macchine fotografiche anche digitali con un coperchio corpo macchina modificato.
Terminata la realizzazione andiamo ad esporre la pellicola o la carta di stampa con metodi e tempi assai diversi tra loro, dovuti alle varie sensibilità ISO di questi supporti.
©stefano marcovaldi
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