Il Covid-19 ha destabilizzato la vita di ognuno di noi, ormai è un dato di fatto.
Abbiamo imparato a reinventare la quotidianità per poter convivere con questo infido virus; le attività lavorative e scolastiche sono state confinate fra le mura domestiche e fra queste ci sono anche le discussioni di Laurea.



La Laurea è un traguardo tanto atteso da tutti, sia per il candidato stesso che per i propri familiari. Non avrei mai immaginato di doverla affrontare nel mio salotto di casa nel pieno di una pandemia.
Ad oggi la Laurea telematica è diventata la normalità ma a marzo, quando l’Italia entrò nel pieno dell’emergenza sanitaria, era ancora una modalità del tutto nuova, anche piuttosto insolita; io ero in procinto di laurearmi, stavo ultimando la stesura della tesi e dopo qualche settimana avrei dovuto discuterla. Fra un bollettino della protezione civile e le voci contrastanti che si rincorrevano fra noi studenti, ho avuto l’istinto di voler imprimere quel ricordo attraverso la fotografia iniziando a scattare i miei gesti: la preparazione, la discussione e i limitati festeggiamenti.
Sicuramente, è stata un’emozione differente rispetto a ciò che ci si aspetta fin dall’inizio del percorso universitario; non ho potuto stampare la tesi, non ho avuto accanto i miei cari e nessuna corona d’alloro, ma nonostante tutto ho cercato il modo di renderla il più reale possibile con la creatività e anche attraverso la fotografia.


Queste foto vogliono rappresentare non solo la mia esperienza ma quella di tutti i laureati del Covid…Sì, possiamo chiamarci così: i laureati del Covid, perché siamo quelli che sono diventati Dottori nel proprio salotto di casa in pigiama, in abito elegante o in mutande.
In un periodo così buio per tutto il paese siamo stati lo spiraglio di speranza, simbolo di un’Italia ferma che vuole continuare a vivere.
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