Lavoro collettivo di alcuni soci di PhotoUp
Testo di Pino Giovine
Immagine in copertina di Pino Giovine
La “Città del Sole” individua l’intervento inserito all’interno del programma di valorizzazione delle rimesse Atac intrapresa dal Comune di Roma per i depositi ormai in disuso.

A tal proposito, il progetto, firmato dallo studio romano Labics, risultò vincitore di un concorso bandito dal Comune di Roma nel 2007 con l’intento di recuperare l’area dell’ex rimessa Atac edificata negli anni ’30 dallo IACP, sottraendola al degrado nel quale era immersa da anni.

La “Città del Sole” è un complesso di edifici con uffici, spazi commerciali e circa 80 residenze, realizzato in un’area a ridosso del quartiere popolare ICP Tiburtino II, costruito negli anni Trenta in quella che allora era l’estrema periferia della città.

Il tentativo fu quello di realizzare una porzione di città integralmente e realmente sostenibile a tutela dell’ambiente e del benessere degli abitanti, con nuovi servizi e spazi urbanistici. Il complesso si trova a poca distanza da Piazza Bologna, dall’Università La Sapienza, dal Policlinico Umberto I e dalla nuova Stazione AV Tiburtina.

Tutto il complesso si pone in continuità e in rottura con l’edificio di fronte, la Casa del Sole, progettata negli anni ‘30 dall’Arch. Innocenzo Sabbatini.

La “pelle” dei corpi di fabbrica valorizza e contraddistingue i vari fronti, privi di elementi descrittivi, così da favorire la percezione dei volumi, che devono inserirsi sia nel contesto, ma anche identificarsi all’interno di spazi aperti poco definiti.

Le tipologie funzionali dettano in facciata i ritmi degli involucri: il piano-terra commerciale si contraddistingue per le sue ampie superfici vetrate, la parte direzionale è invece scandita da elementi “brise-soleil” verticali in alluminio, i quali assolvono alla funzione di protezione dall’irraggiamento termico ed all’alleggerimento del volume del basamento.

Durante gli scavi è venuto fuori dal silenzio dei secoli una notevole e vasta area archeologica non conosciuta col ritrovamento di numerosi reperti.

Benchè prevista in progetto, la biblioteca di quartiere, ubicata proprio all’interno dell’ex deposito Atac, è di fatto l’unica opera pubblica dell’intero progetto, ma che è purtroppo ancora lungi dall’essere realizzata.

Devi effettuare l'accesso per postare un commento.