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La fotografia di Brian Tufano nel film “Billy Elliot”

di Antonietta Magda Laini

Vi ricordate di Billy Elliot? Film del 2000, ispirato alla storia vera del ballerino Philip Mosley.

diretto da STEPHEN DALDRY

direttore della fotografia BRIAN TUFANO

Regno Unito, 1984. L’ambientazione del film è quella dello sciopero dei minatori inglesi a causa della chiusura delle miniere per i provvedimenti presi dal primo ministro Margareth Thatcher.

Film estremamente delicato e impostato con una certa ricercatezza nella messa in scena: la costruzione scenografica crea lo spunto per la composizione di inquadrature particolarmente efficaci, in  cui si manifestano e contrappongono le diverse emozioni del protagonista.

Billy, un ragazzo di 11 anni che ai guantoni da pugile (voluti dal padre) preferisce le scarpette da ballerino classico nel momento in cui scopre il suo grande desiderio di ballare, viene ripreso nei tentativi di approccio alla sua scoperta, all’inizio un po’ impacciati poi via via più determinati, sostenuti dalle riprese all’interno della palestra con un trionfo di bianchi e azzurri in contrasto con la luce calda emanata dal parquet.  Primi piani e piani americani validissimi supportano le sue espressioni perplesse, le alterne manifestazioni di gioia e rabbia.

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“Che sensazioni hai quando danzi?” “Non lo so, una bella sensazione. Dopo che ho iniziato dimentico tutto ed è come se sparissi. Sento che tutto il corpo cambia ed è come se dentro avessi un fuoco, è come se volassi. Sono un uccello, sono elettricità……………”

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Una delle sequenze principali del film ci mostra le immagini dello sciopero dei minatori (fra i quali padre e fratello del protagonista) caratterizzate da luci fredde in tutte le sequenze  degli scontri fra manifestanti e polizia, alternate ai potenti passi di danza di Billy.  La fotografia evidenzia quindi questo doppio binario narrativo e stilistico: il realismo freddo delle lotte operaie e degli scontri  (domina il grigio azzurro) e l’esuberanza di Billy (come nei classici musical americani) che corre ballando freneticamente per strade, vicoli e cortili della città.

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Le inquadrature, i movimenti della cinepresa con la scelta degli angoli di ripresa, l’uso efficace dei piani inclinati, uniti al contesto in cui si muove il ragazzo – strade in salita e discesa riprese con un potente teleobiettivo, fila di squallide case popolari a schiera dai mattoni rossi – permettono di dare maggiore forza ai vitali, in alcuni momenti rabbiosi, sfrenati ma anche armoniosi passi di danza di Billy.

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Ed è in questa alternanza di inquadrature, lo sciopero e la danza, che si sviluppano le immagini più forti del film; la leggerezza, il ritmo, l’agilità del corpo del ragazzo esprimono il suo stato d’animo e tutti i contrasti che convivono dentro di lui.

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Scatto finale la spettacolare entrata in scena di Billy, ormai adulto, splendido protagonista di un “Lago dei cigni”.

Brian Tufano.  Tra i suoi film come direttore della fotografia ricordiamo: Trainspotting (1996) – Piccoli omicidi  tra amici (1995)  –  Quadrophenia (1979)  –  On the high road (1973) – East is East (1999).

 

images-3            Source: http://www.filmtv.ithttp://www.elliot/foto.film