Intervista a Stefano Marcovaldi
Venerdì 1 Novembre 2019 presso il Teatro San Genesio di Roma, nell’ambito degli eventi organizzati dalla Rassegna filantropica Vitala Festival in sostegno di arte e musica, nella sua ottava stagione, si inaugurerà la nuova mostra personale del fotografo Stefano Marcovaldi. Questa mostra significativamente intitolata Gente intorno a me, foto dei Supereroi di tutti i giorni, ben si cala nel contesto espositivo teatrale e musicale.
Avvicinatosi alla fotografia in bianco e nero nella seconda metà degli anni sessanta, Marcovaldi ha iniziato, in modo autodidattico, a sviluppare e stampare in camera oscura per poi partecipare a varie mostre. Da sempre indirizzato verso una ricerca fotografica volta a realizzare immagini che documentino sia la vita in strada che il paesaggio urbano. Notevole è stata ed è la frequentazione di gruppi fotografici romani dove il continuo confronto lo ha portato ad un positivo miglioramento del suo bagaglio tecnico- culturale fotografico ed umano. Ultimamente, anche un ritorno alla macchina Stenopeica (PinHole). Dagli anni ’80 ad oggi, Marcovaldi partecipa a numerose pubblicazioni, mostre collettive e personali, tra le più recenti, “La Famiglia in Italia” Esposizione sul tema indetto dalla FIAF c/o Biblioteca Marconi (Roma 2018), FOTOLEGGENDO (Roma 2018), e la Mostra “Art Full Frame” al London Photo Show c/o The Bargehouse Gallery (Londra 2019).

Nelle fotografie di Marcovaldi ci sono le persone di tutti i giorni e coglierne le espressioni intense, particolari, gioiose ed anche toccanti è il suo modo di fotografare; volti incontrati nelle piazze e nelle vie di varie città, in luoghi pubblici come bar, negozi, mezzi trasporto e così via. Una ripresa diretta, dal vero, immagini che tutti noi siamo abituati a vedere ma che passano inosservate e Marcovaldi le isola da quel contesto e le ripropone in una diversa realtà. La realtà del suo campo visivo ed emozionale, rendendole così protagoniste di una nuova interpretazione più ampia e aperta a tutti. Un continuo viaggio con lo sguardo.

https://www.instagram.com/marcovaldifoto/?hl=it https://marcovaldifoto.blogspot.com/

Il Vitala Festival, rassegna musicale e artistica di natura filantropica, ospita con grande piacere questa mostra raffinata e suggestiva, tra gli eventi della nuova e ottava stagione. Organizzata da Fabiana De Rose in collaborazione con il Teatro San Genesio, la rassegna ospita una varietà di eventi musicali e artistici da Settembre a Giugno. L’organizzazione ringrazia i collaboratori, gli artisti, il pubblico e i sostenitori della rassegna per la rinnovata fiducia in ogni nuova stagione.

http://www.teatrosangenesio.it/concerti.html http://www.teatrosangenesio.it/expo.html (Rif. Mostre a cura del Vitala Festival) https://www.facebook.com/vitalafestival/ https://www.instagram.com/vitala_festival/

INGRESSO MOSTRA GRATUITO – La mostra sarà visitabile fino al 14 Novembre 2019 in orario 17.00-20.00, previo appuntamento o contestualmente agli eventi in programma presso il Teatro.
Info: 347-8248661; wonderwallenter@gmail.com
I visitatori alla mostra usufruiranno di ingressi ridotti agli spettacoli teatrali e musicali in corso al Teatro San Genesio dal 1 al 10 Novembre. http://www.teatrosangenesio.it
Con il gentile sostegno di: Nanna Papera – catering Eventi, nanna.papera.ab@gmail.com; Wanted in Rome – http://www.wantedinrome.com ; School of Rock, Centro Musicale – http://www.schoolofrockrome.it
Ufficio Stampa – Chiara Bencivenga
chiarabencivenga.press@gmail.com – 349.5564795
In tutti i comuni della Puglia si svolge la caratteristica processione dei Misteri. Di grande impatto e suggestione sono le rappresentazioni che si svolgono in notturno a Francavilla Fontana. I riti della settimana santa rappresentano uno degli eventi più importanti e rinomati che si svolgono nell’intera area jonico-salentina durante il periodo pasquale.



Hanno inizio il venerdì di Passione, antecedente alla Domenica delle Palme.
Questo reportage inizia con l’uscita dei “Li pappamusci” (nome che deriva dal greco antico, forse ad indicare il “prete nero” o “prete lento, silenzioso”. Inoltre c’è chi ritiene l’origine del nome, derivante dalla lingua spagnola, individuando nei Pappamusci, i “papamoscas”, cioè gli sciocchi, che sono coppie di confratelli della Congregazione del Carmine, che dalle prime ore pomeridiane del giovedì santo, per tutta la notte, fino al tramonto del venerdì santo, attraversano il paese scalzi, in gesto di penitenza, visitando tutte le chiese cittadine e pregando davanti ai sepolcri, dove riposa il Cristo morto.




Sono vestiti con una veste bianca semplice o ricamata. Alla cintura hanno il cingolo, simbolo del sacrificio; sul petto lo scapolare, l’abitino color marrone, segno dell’appartenenza alla Confraternita e privilegio, anzi “Decor Carmeli”, proprio del Carmine. C’è anche il cappello, ad indicare il rispetto e l’ossequio del pellegrino. Infine si caratterizzano per la presenza del cappuccio, che nasconde il volto, e per il bordone, il bastone dei pellegrini.




Il venerdì Santo i pappamusci continuano il loro pellegrinaggio durante la mattina, che è accompagnata dalle processioni di tre statue raffiguranti la Vergine Desolata, che ogni anno (essendo sei le confraternite) cambiano. La sera è, invece, dedicata alla processione dei Misteri, simbolo della morte di Cristo. Durante la processione, aperta dalla Croce dei Misteri, sfilano i confratelli delle varie congreghe trasportando le statue rappresentanti i vari momenti della Passione, realizzate in cartapesta policroma dell’Ottocento e montate su lettighe nell’area ottagonale all’interno della Chiesa di Santa Chiara dove sono conservate. Un passo lento conduce l’intera processione per le vie principali di Francavilla, guidato dal suono della “trenula”. Un momento particolare è costituito dai “Crociferi”, penitenti o semplicemente devoti, anch’essi scalzi ed incappucciati (per rimanere anonimi), che trasportano pesanti travi di legno sulle spalle, La processione è conclusa dal clero cittadino, che precede la statua di Cristo morto, portata in spalla dai confratelli della Morte.



Il 6 aprile sono dieci anni che è avvenuto il terremoto all’Aquila.
Già dal 2010 e per alcuni anni a seguire ho iniziato a fotografare all’interno della Zona Rossa, con tanto di permessi e scortato da vigili del fuoco e soldati, attenendomi a delle severe regole di spostamento. Ho così potuto effettuare molteplici scatti.
Il 20 Novembre 2010 in occasione di una grande marcia per le strade dell’Aquila sono andato per effettuare una copertura mediatica per conto sia degli organizzatori della manifestazione che per “Shot4change” un collettivo di fotoreporter che gratuitamente mette a disposizione la propria opera a chi non può pagare tali servizi di reportage.
Per questa occasione ho scelto alcune foto, alcune molto commoventi ed altre dove gli aquilani manifestavano in maniera forte contro le istituzioni.
Venerdì 14 dicembre si è inaugurata nella sede romana di Officine fotografiche la mostra annuale “Visioni fotografiche#7” nella quale hanno esposto due soci del Circolo Antonella Simonelli e Stefano Marcovaldi. la mostra sarà aperta fino al 10 gennaio.
Foto di Antonella Simonelli
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Foto di Stefano Marcovaldi
di Stefano Marcovaldi
Mercoledì 30 Maggio a piazza del Popolo si è tenuta una manifestazione di uomini e donne dell’etnia IGBO per chiedere l’indipendenza del Biafra dalla Nigeria.

Tra il 1967 ed il 1970 ebbe luogo la guerra civile nigeriana, la guerra del Biafra.
La guerra causò una drammatica crisi che portò alla fame intere popolazioni.

La secessione della Repubblica del Biafra venne dichiarata il 30 Maggio del 1967 e da questa data si sono proseguite azioni militari e repressione – sostengono i dimostranti Igbo – nei loro confronti.
La manifestazione romana ha l’intento di chiedere alle Nazioni Unite, alla comunità Europea, e all’unione Africana che cessino gli attacchi militari nei loro confronti ed a raggiungere una nuova indipendenza.



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